E' quasi mezzanotte e io sono qui con voi a fare alcune riflessioni...

Domani sarà (anzi ormai è) la Giornata Internazionale della Donna. Oggi pensavo che "festeggiare" o ricordare questa ricorrenza mi suscita sempre emozioni contrastanti (i classici film mentali che tutte noi prima o poi ci siamo fatte perché diciamocelo siamo così). 

Pensare di essere festeggiata in quanto Donna mi fa sentire lusingata, considerata, però allo stesso tempo penso, ma se ho bisogno di un giorno per essere pensata, rispettata, considerata forse non dovrei sentirmi lusingata, bensì interrogarmi sul perché oggi, dopo innumerevoli passi in avanti, siamo ancora qui ad avere bisogno di tutto questo...

Di solito non amo le polemiche che spesso leggo nei giorni di festa, di tradizione (come San Valentino per citarvene una), mi piace festeggiare Carnevale, Pasqua, Halloween, Natale, San Valentino e così via perché mi permette di apprezzare il tempo che scorre e gioirne (poi se questo gioire di una festività è fatto nel segno del consumismo o della semplicità, questo lo decide ognuno di noi a seconda dei propri valori e voleri). 

Ma oggi, Festa della Donna, qualcosa mi scuote dentro.. attenzione sono felice di augurare a tutte le donne il mio immenso augurio di felicità, serenità, gioia, complimentarmi con tutte per la loro immensa diversità e bellezza, per la tenacia, la determinazione, la forza nel combattere ogni giorno le sfide che la vita ci pone davanti; però ripeto, se penso che ho bisogno di un giorno per ricordare tutto questo, un po' di amaro in bocca mi rimane perché questo vuol dire che la violenza, l'essere considerate meno forti o inferiori, l'impossibilità di sentirsi libere di fare, pensare, indossare, dire qualsiasi cosa non è ancora svanito. 

Sì perché in fondo credo che non abbiamo bisogno di questo giorno per ricordarci che valiamo, che siamo esseri speciali, che siamo forti e abbiamo le stesse possibilità fisiche e professionali dell'Uomo.

Per cui il mio unico augurio è di non dimenticarvi mai di tutto questo e di continuare a portare avanti tutti i vostri ideali, i vostri pensieri, di continuare a svolgere tutte le mansioni e professioni che ritenete alla vostra portata, andando contro i pensieri e pregiudizi del mondo! 

E non ve lo dico senza cognizione di causa: io per prima ho pensato di non essere adatta a svolgere determinati lavori oppure ho bloccato la mia vena creativa, privandomi di vestiti o trucchi femminili perché la società mi aveva fatto pensare a questo. 

Ecco da oggi in poi abbandona il senso comune e spingiti in tutte le sfide e in tutti i progetti che desideri! 

E vi dirò di più non amo normalmente i fiori, soprattutto se recisi, ma da quando ho scoperto le caratteristiche e l'etimologia del nome della Mimosa, da domani guarderò questo fiore con occhi diversi. La mimosa è una pianta arbustiva sempreverde che, se lasciata libera di crescere, diventa alta fino a 15 metri con una chioma scapigliata (che bello trasferire questo pensiero alle piccole donne libere di sperimentare e crescere). L'etimologia della parola “mimosa” è affascinante (sta per mimus - mimo e mimesis - imitazione) perché deriva da una particolare specie di mimosa: la mimosa pudica anche detta sensitiva le cui foglie, se toccate si contraggono, imitando la smorfia del mimo o anche la contrattilità degli essere dotati di sentimenti. Ma non lo trovate super affascinante?! 


Buona Giornata Donne!!!!!!!!!!!!!

E ora uomini e donne vi aspetto tra i commenti perché adoro confrontarmi, creare discussione e smuovere riflessioni! E un grazie speciale oggi va ad una piccola grande donna, amante dei fiori, che ci ha donato questa splendida immagine sul fiore simbolo di questa giornata: La fleuriste sauvage!